Dove ci porta l’AI? Verso il “sorpasso”

Alla sua settima edizione, l’AI Index Report 2024, pubblicato nei giorni scorsi ci fornisce un quadro complessivo dei trend del momento su scala mondiale, registrando tra l’altro un superamento delle prestazioni dell’AI rispetto a quelle degli esseri umani.

Basandosi su tendenze ben definite, come l’avanzamento tecnico nell'AI, la percezione pubblica delle tecnologie e delle dinamiche geopolitiche che circondano il suo sviluppo, il report ci fornisce una panoramica molto ampia dello stato attuale. In particolare, va evidenziato che l'AI ha superato le prestazioni umane in diversi challenge, come la classificazione delle immagini o il ragionamento visivo e la comprensione dell'inglese. Tuttavia, rimane indietro in compiti più complessi come la matematica e il ragionamento basato sul buon senso. C’è da dire però che la percentuale di soluzione e comprensione dei problemi matematici se nel 2021 era del 6,9%, in un test chiamato “MATH”, dal 2024 potrebbe arrivare addirittura all’ 84,3%, accorciando così le distanze con gli esseri umani che arrivano massimo al 90%. C’è il rischio – o l’opportunità- che l’AI diventi molto più “I” della maggior parte della popolazione globale.

Resta tuttavia da valutare il grado di fiducia che si vuole dare alle “macchine”. Qualche tempo fa l’Università di Cambridge ha coniato il termine “hallucinate” per definire quanto questi strumenti non siano ancora del tutto affidabili. In sostanza quando un'intelligenza artificiale, ovvero un sistema informatico che possiede alcune delle qualità del cervello umano, come la capacità di produrre linguaggio in modo apparentemente umano, "allucina", genera informazioni false o fuorvianti. 

Nel rapporto si evidenzia che grazie alla tecnologia GPT-4 sembra essersi ridotto notevolmente questo bias, considerando anche che ogni tecnologia, tanto più viene utilizzata, genera machine learning e di conseguenza affina, testa e modella la sua capacità di risposta e di aggregatore di informazioni.

Volendo fare una valutazione economica, solo nel 2023, l'industria ha prodotto 51 modelli di machine learning di rilievo, mentre l'ambiente accademico ne ha prodotti solo 15. Ci sono stati anche 21 modelli notevoli derivanti da collaborazioni industria-università nel 2023, un nuovo record, ma sempre secondo le stime dell'AI Index, i costi di addestramento dei modelli di AI all'avanguardia hanno raggiunto livelli senza precedenti. Ad esempio, si stima che GPT-4 di OpenAI abbia utilizzato $78 milioni di risorse per l'addestramento, mentre Gemini Ultra di Google ha avuto un costo di $191 milioni. Secondo il fondatore di Anthropic, Dario Amodei già quest’anno si potrà toccare il miliardo e i 10 nel 2025.

 

Credits: Midjourney Bot @Elena

Diversi studi hanno registrato, tra l’altro, che questi strumenti in realtà consentono ai lavoratori di completare le attività più rapidamente e di migliorare la qualità della loro produzione e colmare il divario di competenze tra lavoratori con bassa e alta qualificazione. Tuttavia, altri studi avvertono che l'utilizzo dell'AI senza una supervisione adeguata può portare a una diminuzione delle prestazioni.

Ma la vera tendenza è legata agli investimenti in generative AI che aumentano vertiginosamente. Difatti, nonostante il lieve calo registrato lo scorso anno, i finanziamenti per la sola AI generativa sono aumentati notevolmente, quasi ottuplicandosi rispetto al 2022 per raggiungere i 25,2 miliardi di dollari.

Credits: Midjourney Bot @kakeya

Il rapporto evidenzia un dato preoccupante a livello cognitivo. Nonostante le persone in tutto il mondo siano più consapevoli del potenziale beneficio dell'AI, sono anche più nervose. Un sondaggio Ipsos mostra infatti che, nell'ultimo anno, la percentuale di coloro che pensano che l'AI influenzerà drasticamente la loro vita nei prossimi 3-5 anni è aumentata dal 60% al 66%. Inoltre, il 52% esprime nervosismo nei confronti dei prodotti e servizi di intelligenza artificiale, con un aumento di 13 punti percentuali rispetto al 2022. In America, i dati del Pew Research Center suggeriscono che il 52% degli americani si sente più preoccupato che entusiasta dell'AI, rispetto al 37% del 2022.

In conclusione, il 2024 sarà un anno cruciale per l'intelligenza artificiale, con progressi significativi e nuove sfide da affrontare. La collaborazione e la responsabilità saranno fondamentali per costruire un futuro che sia vantaggioso per tutti.

 

Credits Copertina: Midjourney Bot @kakeya