04.10.2022 Serena Ricci

Space4All verso un armonizzazione internazionale dell'uso dello spazio

L’appuntamento annuale al Congresso mondiale di astronautica (IAC) si è svolto quest’anno a Parigi tra il 18 e il 22 settembre e si è ispirato al tema generale “Space4All”, coinvolgendo, tra i diversi protagonisti del settore spaziale, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). 

Agli stand dell’Agenzia italiana hanno partecipato, esponendo materiale informativo sui progetti realizzati in collaborazione con quest’ultima, le industrie, le istituzioni e le associazioni di categoria. 

Per quanto riguarda i partecipanti al programma di conferenze dell’IAC, il Gruppo Leonardo ha proposto, tra i temi più rilevanti, l’osservazione della Terra, la robotica spaziale e lo sviluppo di infrastrutture sostenibili per il ritorno sulla Luna, ricoprendo un ruolo di spicco grazie al suo contributo alle missioni internazionali quali Copernicus e il James Webb Space telescope, Artemis e Mars Sample Return. Leonardo ha colto l’occasione, nel corso dell’IAC, di promuovere il #T-TeC, contest di open innovation sui temi spaziali, riservato a studenti ed operatori da tutto il mondo, preparandosi inoltre ad essere il protagonista del dibattito internazionale sull’uso dello Spazio a supporto della sostenibilità nella prossima edizione di IAC dall’11 al 18 ottobre 2024, organizzata dall’International Astronautical Federation, presso l’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica (AIDAA) di Milano.

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Uno dei momenti di rilievo nel corso dell’IAC 2022 di Parigi è stato l’incontro tenutosi nella mattinata del 19 settembre tra i partner di Artemis, il programma che ha come primo obbiettivo quello di portare il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna entro il 2025 e l’ambizione ulteriore di espandere l'esplorazione su Marte, al fine di "fornire l'attuazione operativa di importanti obblighi” contenuti nel Trattato sullo spazio extra-atmosferico(OST). 

Tale impresa oggi coinvolge un’alleanza di 21 paesi, compresa l’Italia, tra i primi firmatari degli Artemis Accords, accordi bilaterali tra il Governo degli Stati Uniti e gli altri Governi mondiali che partecipano al Programma Artemis di esplorazione robotica e umana della Luna, guidato dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA) degli Stati Uniti con altre agenzie partner governative e compagnie private di voli spaziali , vincolate dagli accordi stessi.

All’incontro del 19 settembre, in rappresentanza del Governo americano, è intervenuta anche Jennifer R. Littlejohn, Segretaria di stato dell’ufficio Affari scientifici, sottolineando come con Artemis non solo la prima donna, ma anche la prima persona afroamericana metterà piede sulla Luna e ha incoraggiato tutte le nazioni spaziali a firmare gli accordi, evidenziando la natura internazionale del programma di esplorazione lunare. 

È fondamentale tenere presente l’articolo II dell’Outer Space Treaty (OST): “Lo spazio extra-atmosferico, compresa la Luna e altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione nazionale per pretesa di sovranità, per mezzo di uso o occupazione, o con qualsiasi altro mezzo”. 

Nel 1967 veniva dunque sancito il divieto di appropriazione nazionale dello spazio esterno, compresa la Luna e altri corpi celesti. Nei cinquantacinque anni di esistenza dell’OST abbiamo assistito a molti cambiamenti tecnologici e militari quali la privatizzazione dell'esplorazione spaziale, i pericoli degli eccessivi detriti satellitari, l'utilizzo della tecnologia satellitare per violazioni non etiche della privacy. È ora necessario, da un lato, promuovere e incoraggiare progetti finalizzati al vantaggio commerciale e, dall'altro, garantire il rigoroso rispetto dei principi e delle norme fondamentali del diritto spaziale internazionale, soprattutto quelli sull'esplorazione e sullo sfruttamento dello spazio extra-atmosferico a beneficio e nell'interesse di tutta l'umanità, per scopi pacifici, sulla base della non discriminazione e della cooperazione internazionale. Gli attori del settore aerospaziale, per realizzare lo “Space4All”, dovranno impegnarsi ad un aggiornamento della regolamentazione delle responsabilità nell’uso dello spazio extra-atmosferico, garantendo l'armonizzazione dei regimi nazionali che disciplinano le operazioni spaziali private e provvedendo all'equilibrio degli interessi pubblici e commerciali nell'esplorazione e nell'uso dello spazio.

 

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