Rigenerare il mare con le ostriche: il progetto di ENEA a La Spezia
Prototipi di barriere coralline con gli scarti della molluschicoltura per favorire il ripopolamento dell’ostrica piatta nel golfo della Spezia
Lo sapevi che le ostriche possono svolgere un ruolo molto importante nell’aiutarci a rigenerare il mare? In questa puntata di Social Labs, Chiara Lombardi, ecologa marina del centro ricerche Santa Teresa di ENEA, ci spiega il progetto di ricerca per sviluppare prototipi di “reef” (barriere coralline, ndr) realizzati con scarti della molluschicoltura, come gusci di mitili e fibre naturali, per favorire il ripopolamento dell’ostrica piatta nel golfo della Spezia.
Si tratta di un mollusco nativo dal grande potenziale filtratore, utile per la rigenerazione di ambienti marini e per altri servizi ecosistemici (regolazione del clima, supporto alla biodiversità, approvvigionamento di cibo), con conseguenti benefici culturali e socio-economici.
L’attività è condotta dall’ENEA in collaborazione con la Cooperativa di Mitilicoltori Associati e realizzata nell’ambito del progetto PNRR RAISE sulla base dei principi della rete Native Oyster Network, organo consultivo del progetto, attivo in Irlanda e Regno Unito.
Questa specifica attività si inserisce tra quelle svolte da ENEA nell’ambito di “Smart Bay S. Teresa” a La Spezia per studiare il cambiamento climatico. Un laboratorio hi-tech a cielo aperto per monitorare in tempo reale alghe, briozoi, molluschi e coralli e perseguire la conoscenza, la conservazione e l’utilizzo degli ecosistemi calcificanti, la valorizzazione degli scarti dell’acquacoltura e la realizzazione di interventi di rigenerazione dell’ambiente e delle aree portuali per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
L’Ostrea edulis è una specie di ostrica nativa dell’Europa, distribuita dalla superficie a qualche metro di profondità, che si aggrega lungo la costa in gruppi di individui formando delle strutture tridimensionali, i cosiddetti reefs o beds, veri e propri letti naturali, in grado di fornire habitat, rifugio e sostentamento a molte altre specie, alcune anche di valore commerciale. Per questo i reef a ostriche, agendo sulla funzionalità e produttività degli ecosistemi costieri aumentano la biodiversità e, grazie alla loro capacità filtrante, favoriscono la pulizia dell’acqua.
“Nella formazione di queste strutture – afferma Chiara Lombardi -, le ostriche utilizzano il carbonio che è presente in mare e ci aiutano nell’assorbimento della Co2 che deriva dall’atmosfera, quindi hanno un ruolo di mitigazione. Ripristinare questa specie ci aiuta a rigenerare il mare, soprattutto a La Spezia che è particolarmente impattata dal cambiamento climatico e dagli impatti diretti dell’uomo”.
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