Industria e Start up in occasione della Giornata Nazionale dello Spazio
Ricerca, tecnologia, opportunità economiche, azione diplomatica. La nostra è una nuova èra segnata dall’ingresso degli attori privati nel comparto spaziale. È per questo che la conferenza “Industria e Start up per lo Spazio”, promossa da Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine ETS nell’ambito della Giornata Nazionale dello Spazio 2023, ha voluto coniugare il dibattito sul dominio aerospaziale – nuovo ambiente dell’umanità – con un obiettivo cardine della Fondazione: la formazione delle giovani generazioni. Ovvero l’attenzione sulle sconfinate possibilità, in termini di studio e nuove professioni, che – letteralmente – vengono dalle stelle.
Circa trecento le imprese, insieme alle università e a due scuole medie superiori (l’IIS Vendramin Corner di Venezia e l’Istituto Galileo Galilei di Roma), che hanno preso parte alla conferenza nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, per un dialogo diretto con il Parlamento alla presenza del Presidente della Camera Lorenzo Fontana e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso.
Qui si sono confrontate diverse sensibilità. Non solo quelle politiche e istituzionali, ma anche quelle di astrofisici in fiore. L’astronauta Roberto Vittori, tratteggiando scenari avveniristici quali automobili alimentate da idrogeno estratto dalla Luna, invita sul palco il piccolo Giuseppe: 10 anni, appassionato di Luna, Marte, astri e satelliti. Vittori gli consegna il logo del centenario dell’Aeronautica Militare, come per un passaggio del testimone: con l’augurio che sia lui il prossimo italiano a salpare nello Spazio.
Elon Musk è l’idolo di Giuseppe, che ama telescopi e segue lanci di satelliti prodotti in Silicon Valley. Ma è pure un nome ricorrente che in questo scambio di vedute e di sapere ritorna spesso, come un’eco, senza che mai si dimentichi la storia politica del Paese: la specificità italiana e l’attenzione storicamente riservata al settore spaziale. Perché il presente del new space ha sì un occhio rivolto al futuro, come ci ricordano i numerosi interventi di imprenditori e startupper, ma neppure dimentica il passato. Già nella prima èra spaziale l’Italia s’inserì infatti fra i due titani – Unione Sovietica e Stati Uniti – come attore proattivo. Il ministro Urso, appena rientrato da un viaggio in Giappone, ricorda il Progetto San Marco: virtuosa collaborazione italo-statunitense che, tra il 1962 e il 1980, portò l’Italia a essere la quinta nazione, dopo URSS, USA, UK e Canada, a mettere in orbita un satellite.
Oggi, continua Urso, “con più sapienza possiamo controllare lo Spazio”. Ed è nel segno di una più vasta conoscenza integrata alle nostre radici che è stata pensata questa Giornata 2023. Con gli interventi del Presidente di Leonardo S.p.A. Stefano Pontecorvo, quello del Presidente di Fondazione Leonardo Luciano Violante, che esorta a credere nelle potenzialità del Paese, e ancora i presidenti delle commissioni parlamentari Luigi Alberto Gusmeroli e Luca De Carlo, seguiti da Franco Ongaro (Chief Space Business Officer Leonardo S.p.A.), Stefano Serra (Presidente Takeoff Acceleratori), Teodoro Valente (Presidente ASI), Roberto Vittori (Astronauta italiano dell'Aeronautica Militare e dell'Agenzia Spaziale Europea), Luigi Ruggerone (Responsabile Business & Innovation Research di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Marco Tavani dell’Inaf. Alla presenza della professoressa Simonetta Di Pippo, docente di Space economy alla SDA Bocconi School of Management e Direttore di Space Economy Evolution Lab – SeeLab e del professor Sergio Marchisio, docente di Space Law - Sapienza Università di Roma, autori – insieme alla Fondazione – del rapporto Civiltà dello Spazio.
Uno scambio fruttuoso, quello di oggi, che mostra gli innumerevoli orizzonti aperti dalla nuova èra spaziale: veri e propri “ecosistemi di creatività” – come li ha definiti Serra – che è necessario tenere insieme per rinsaldare il nostro legame col cielo.
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