Appunti sul moderno
In questo numero raccogliamo, senza pretese sistematiche, rapidi, diseguali, incostanti appunti sul moderno. Fisici, architetti, letterati e giornalisti si interrogano su che cosa sia, analizzandone il mistero definitorio e applicativo. Una piccola raccolta di frammenti utile per individuare una nuova griglia concettuale con cui orientarci in un mondo in continua evoluzione e in un tempo che, come recita il titolo dell’articolo che apre il numero, a firma di Roberto Battiston, appartiene a un secolo accelerato. Una prima sezione vede tra gli autori: Giancristiano Desiderio, sulla questione del metodo; Guido Vitiello, sulle problematiche terminologiche; Lisa Roscioni, sulla Global History; Jaime D’Alessandro sul digitale e le metropoli; Bruno Giurato sull’ipermoderno ed Ersilia Vaudo sul futuro che verrà. Per la prima volta in Italia pubblichiamo il saggio di uno degli architetti più influenti della nostra epoca, Rem Koolhaas, con un’introduzione di Manuel Orazi. La sezione successiva, dedicata ai tre punti centrali del racconto moderno, vede gli interventi di Lucetta Scaraffia, sulla religione; Massimiliano Panarari, sul liberalismo; e Francesco Cundari, sulla realtà che supera l’immaginario. Sull’IA riflettono Federica Paolucci insieme a Oreste Pollicino, e Mauro Crippa in una conversazione con Ginevra Leganza. A conclusione la nostra terza pagina con Alessandro Cecchinelli e Wanda Musetti, Oscar Iarussi, Sara Della Monaca ed Elisa Albanesi. Le poesie di questo numero sono di Gian Mario Villalta.
Appunti
In questo numero le suggestioni e gli spunti si raccolgono attorno all’idea di moderno, senza pretese sistematiche
Il secolo accelerato
Se c’è una cosa che caratterizza la modernità è proprio il progresso dovuto al metodo scientifico e alla sua numerosa prole di tecnologie
Discorso sul metodo
Come funziona il metodo, cosa c’è alla sua base che lo rende utile e ancor oggi necessario
Città e territori dimenticati
Ogni forma di innovazione, compresa l’intelligenza artificiale generativa, crea sempre una nuova forma di ignoranza
Typical Plan, il grado zero dell'architettura spiegato da Rem Koolhass
Un saggio dell'architetto olandese concepito durante il lavoro di progettazione del masterplan di Euralille
Una dilaniante nostalgia di futuro
Il futuro è già qui anche sul versante etico-politico. L’eccitazione per l’IA o l’ibridazione uomo-macchina sono puro futuro, così come la delega dei lavori usuranti ai robot