Trasporto merci tra le stelle: la navetta cargo di Thales Alenia Space 

Immaginiamo una navetta spaziale cargo – ovvero destinata al trasporto merci – che entro il 2028 riesca a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale e altre ipotetiche stazioni nell'orbita bassa terrestre.

Mentre lo stiamo immaginando, Thales Alenia Space lo sta già realizzando. Un servizio non tanto diverso da un furgone che rifornisce un negozio, solo che il trasporto di materiale scientifico e tecnologico avviene dalla Terra alla Stazione Spaziale Internazionale. Tutto questo è frutto di un accordo con l’ESA del valore di 25 milioni di euro.

L’accordo rientra nel progetto chiamato Low Earth Orbit (LEO) Cargo Return Service, guidato dall'astronauta dell'ESA Samantha Cristoforetti, che più volte ha manifestato di avere un obiettivo ancora più ambizioso. In questo post su Linkedin, infatti, l’astronauta ha dichiarato apertamente il desiderio di avere un proprio veicolo spaziale per non dover dipendere sempre da altre agenzie, mettendo a punto un programma simile a quello della NASA.

Per questo è ancora più importante il posizionamento di Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), che si è aggiudicata lo sviluppo di un servizio end-to-end di trasporto commerciale competitivo e flessibile, aumentando il livello aziendale in termini di innovazione ed efficienza nonché rafforzando il ruolo dell'azienda quale attore principale della economia spaziale del prossimo futuro.

Il progetto di sviluppo della navetta spaziale cargo si articolerà in due fasi. Nel corso della Fase 1, che durerà due anni (da giugno 2024 a giugno 2026), Thales Alenia Space in qualità di prime contractor, con la partecipazione di Altec - Aerospace Logistics Technology Engineering Company parte del core team del progetto, svilupperà il progetto del veicolo spaziale, con particolare attenzione ai requisiti, alle architetture, alla maturazione tecnologica e alle attività di eliminazione dei rischi. La Fase 2 invece, prevista per la fine del 2028, riguarderà la realizzazione della missione dimostrativa con la consegna di un carico pressurizzato alla ISS e il rientro sicuro del carico sulla Terra.

Chissà che questo non sia solo l’inizio di un sogno ancora più grande. “Sogno equipaggi internazionali che volino nello spazio non solo su veicoli privati statunitensi – ha detto l’astronauta Cristoforetti - ma anche su veicoli europei”.

 

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