12.06.2023 Giuseppe Leone

Cybersicurezza: la UE chiede di aumentare gli investimenti

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, la cybersicurezza degli Stati membri è da tempo all'attenzione dell'Unione Europea perché i pericoli derivanti dagli attacchi di hacker ai sistemi informatici delle istituzioni (ed in particolare nei settori della Difesa e dei Trasporti) e delle imprese sono sempre più numerosi e possono mandare in tilt i siti presi di mira.

E' necessario quindi - ha sottolineato in una comunicazione ( titolo "la politica di cybersicurezza dell'UE") la Commissione, di concerto con l'Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione - aumentare gli investimenti nel settore. A tal fine vengono indicate alcune azioni ed iniziative prioritarie da adottare.

Al primo punto viene indicata una "valutazione strategica delle tecnologie emergenti e di rottura" per sostenere le decisioni strategiche di investimento a lungo termine. Per ottemperare alla bisogna, nei prossimi anni il Fondo Europeo per la Difesa (FED) dedicherà particolare attenzione ai progetti di ricerca che riguardano nuove tecnologie sviluppate contro le minacce emergenti. A tale proposito la comunicazione ricorda che ai temi riguardanti la tecnologia di rottura per la difesa (compresi alcuni temi pertinenti la cybersicurezza) sono destinate somme fino all'8% del bilancio FED, ovvero circa 8 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, dei quali 5,3 miliardi per lo sviluppo di capacità e 2,6 miliardi per progetti di ricerca e sviluppo. Considerata poi la rapidità di evoluzione della tecnologia, la UE considera opportuno ritagliare su misura le iniziative di ricerca e sviluppo tecnologico in collaborazione, in modo che i risultati possano essere incorporati più rapidamente nelle capacità attuali e future. A questo fine L'Agenzia Europea per la Difesa (in sigla EDA) ed il Centro europeo di competenza per la cybersicurezza (ECCC) svilupperanno valutazioni strategiche europee delle tecnologie emergenti e di rottura per sostenere gli Stati membri nell'adozione di orientamenti strategici a lungo termine individuando sinergie e possibilità di collaborazione in merito alle rispettive priorità per le tecnologie di difesa ed a duplice uso in ambito civile.


Al secondo punto delle azioni da adottare Commissione ed Alto Rappresentante indicano la necessità di definire una "tabella di marcia per le tecnologie in relazione alle cybertecnologie critiche per la UE". Questa tabella dovrebbe essere presentata nel corso di quest'anno dalla stessa Commissione insieme con l'EDA ed agli Stati membri sulla base di consultazioni anche con il settore industriale e dovrebbe individuare, in questo ambito, quali interventi effettuare sia sul versante della cyberdifesa sia su quello della cybersicurezza; nella tabella, inoltre, si dovrebbero mappare gli sviluppi tecnologici e le dipendenze strategiche indicando le iniziative da adottare per ridurre queste ultime.


Al terzo punto troviamo la proposta di percorsi da seguire "per ridurre le dipendenze e anticipare lo sviluppo tecnologico" al fine di aumentare la sovranità tecnologica e di garantire la capacità di agire utilizzando tutti gli strumenti dell'Unione, compresi i programmi "Europa digitale" ed "Orizzonte Europa" ed il Fondo europeo per la Difesa.

Al quarto e quinto punto, infine, vengono indicate rispettivamente la necessità di sostenere lo sviluppo di un "quadro di certificazione delle competenze in materia di cyberdifesa" e la messa a punto di esercitazioni dell'Unione Europea in questo campo.