29.04.2024 Mauro Morra

Voyager si risveglia ad oltre 24 miliardi di km dalla Terra 

È l’oggetto più lontano in assoluto “costruito dall’uomo”, ben 24 miliardi di km. La sonda Voyager 1, lanciata il 5 settembre 1977 da Cape Canaveral a bordo del razzo Titan Centaur rientra nel Programma Voyager della NASA e aveva la missione di sorvolare i giganti gassosi Giove e Saturno e della luna Titano.

In attività da 47 anni, vanta il primato di aver fotografato la macchia di Giove (una vasta tempesta anticiclonica delle dimensioni della Terra scoperta da Giandomenico Cassini nel 1665).

Nel corso degli anni, insieme all’altra sonda Voyager 2, ha inoltre fornito diversi dati scientifici e fatto una serie di scoperte sensazionali. La più sorprendente riguarda i vulcani di zolfo su Io (il satellite mediceo di Giove) e la foto della complessa struttura degli anelli di Saturno e della sua atmosfera. Dopo aver sorvolato Saturno ad una distanza di 120.000 km, la sonda si è diretta oltre i confini del Sistema Solare.

Clouseup of Jupiter's Great Red Spot. Credits: NASA

Nel 1990, su suggerimento di Carl Sagan, astronomo, divulgatore scientifico e autore dell’indimenticabile serie “Cosmos - A Personal Voyage”, la sonda Voyager 1 scattò la Pale Blue Dot, una fotografia del pianeta Terra a sei miliardi di chilometri di distanza, oltre anche l'orbita di Nettuno, della dimensione di meno di un pixel.

Nell'agosto del 2012 la sonda Voyager 1 ha oltrepassato l'eliopausa (confine presso il quale il vento solare viene fermato dal mezzo interstellare) diventando il primo oggetto costruito dall'uomo a uscire nello spazio interstellare.

Pale Blue Dot. Credits: NASA

Ciò che ha maggiormente affascinato gli appassionati di spazio è però il Voyager Golden Record, il disco audio-visivo placcato in oro contenente le “tracce” della presenza dell’uomo nell’Universo e le “coordinate” sulla posizione della Terra, destinato ad altre civiltà che la dovessero incontrare.

Sulla copertina del disco sono rappresentate inoltre le istruzioni su come riprodurlo, la posizione del Sole e una rappresentazione dell'atomo di idrogeno. In questo disco, lascito dall'umanità al cosmo, sono incluse foto e suoni della Terra e delle sue forme di vita, messaggi di saluto in varie lingue e una selezione di brani musicali, tra cui musiche di Mozart e Chuck Berry. La selezione dei contenuti è stata effettuata da un comitato presieduto dallo stesso Sagan.

The Golden Record. Credits: NASA

Il 14 novembre 2023, la sonda ha smesso di inviare dati leggibili con la Terra, probabilmente a causa di un problema legato al computer di bordo evidentemente datato; ma a 5 mesi dall’ultimo messaggio comprensibile, Voyager 1 ha ripreso le comunicazioni. I tecnici della NASA sono riusciti a capire che la causa era legata al guasto di un singolo chip che aveva smesso di funzionare e, inoltre hanno redistribuito il software di bordo. La difficoltà dell’operazione è considerevole, dato che la sonda è così lontana che ogni comando che le viene inviato impiega 22h30 per arrivare a destinazione.

Alimentata da una batteria basata sul decadimento di isotopi radioattivi, le permetterà di funzionare fino al 2025, ma la sonda potrebbe raggiungere e analizzare l'ipotetico muro d'idrogeno (un'anomala concentrazione di idrogeno spinto fin là dal vento solare). Le possibilità sono poche, ma ci sono.

Saturn C-ring and B-ring. Agosto 1981. Credits: NASA

Fra 30.000 anni circa, la sonda Voyager 1 uscirà completamente dalla Nube di Oort ed entrerà nel campo di attrazione gravitazionale di un'altra stella. Il disco che trasporta potrebbe essere recuperato dagli abitanti di un pianeta di quel sistema solare che potranno scoprire così di non essere soli nell’universo. E noi con loro.

 

Credits Copertina: NASA - Golden Record Cover