Innovazione è inclusione: ecco come può cambiare il volto della ricerca scientifica
Da studentessa di un liceo classico, più volte mi sono trovata a riflettere sul ruolo che potrei ricoprire all’interno di un contesto scientifico, dove, da sempre, hanno primeggiato (e tutt’ora predominano) figure maschili, domandandomi quale contributo potrei dare, concretamente, a tale contesto.
Inizialmente ero del tutto incapace di trovare risposte che potessero fugare i miei dubbi. In più, ho spesso sperimentato la solitudine nello studio di materie scientifiche come matematica, chimica e fisica. Essere l'unica a comprendere un argomento o, al contrario, a non comprenderlo, non si è mai rivelato utile al mio apprendimento, che finiva per dimostrarsi del tutto limitato. Tuttavia, è stato così che mi sono resa conto di quanto la scienza fosse una disciplina orientata verso il sociale e non verso l’individuale poiché, senza la possibilità di condividere, l’elaborazione di un pensiero diventa faticosa, l’innovazione non è mai raggiungibile e l’invenzione rischia di rimanere, per sempre, solo un’idea. Il liceo classico ha contribuito a rimescolare le carte in tavola per il mio futuro: attraverso progetti di alternanza scuola-lavoro come “Steam 4 Future” ho avuto l’occasione di confrontarmi con molti altri studenti a cui mi legava la passione per le materie ‘STEM’ (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), approfondendo le suddette discipline e accostandole, per la prima volta, anche allo studio dell’Arte.
Grazie ad iniziative come questa, ho presto cominciato a considerare il lavoro di gruppo un’occasione per espandere le mie conoscenze ed esperienze, mettendo da parte quel tedioso complesso legato al mio genere o alle mie capacità individuali.
Proprio per questo sono convinta del fatto che il progresso scientifico non consista soltanto nello studio e nella ricerca, ma soprattutto nell’apertura verso la diversità di genere. Inoltre quest’anno il Soroptimist di Catanzaro mi ha permesso di celebrare, per la prima volta, la Giornata internazionale delle Donne e delle Ragazze nella scienza: assistere alle testimonianze di donne che hanno scelto di dedicare la loro vita alla scienza e che sono riuscite ad affermarsi notevolmente in quel campo ha avuto un forte impatto su di me e le mie compagne. D’altronde, primo passo verso la parità di genere si deve compiere proprio nelle aule scolastiche; la ricerca scientifica è donna e, anche se la suddetta strada sembra a volte troppo ripida, non bisogna mai dimenticare che la presenza di diverse prospettive può determinare scoperte che altrimenti sarebbero state ignorate.
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