Una scienziata napoletana, con un forte accento partenopeo, ai vertici delle istituzioni accademiche elvetiche. Ecco la storia singolare di Luciana Vaccaro, presidente delle università svizzere. Una che crede che le classifiche mondiali degli atenei siano sostanzialmente fuffa e che per capire quali sono i lavori del futuro, o meglio l’educazione necessaria nel presente, bisogna aprire gli occhi. Non è solo un cervello in fuga, l’ennesimo, perché il suo operato è un esempio di quel che potremmo fare anche qui da noi in fatto di università.
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