L’evoluzione artistica dallo scalpello al braccio robotico
Dopo il recupero nel 2015 dell’opera di Giambologna, Ercole e Nesso, nella Galleria degli Uffizi, ricostruita dall’allievo Giovanni Caccini alla fine del’500 e restaurata da Paola Rosa, grazie al finanziamento dell'associazione Friends of the Uffizi Gallery, una nuova interpretazione, nata da un dialogo tra arte e robotica, è una delle opere protagoniste del festival White Carrara, organizzato da IMM Carrara Fiere e caratterizzato da un percorso artistico che si snoda nel centro storico di Carrara fino al 19 giugno.
La nuova “versione” Hercules and Nessus #A_01’ è un’opera di Davide Quayola, esponente dell’arte YBAs (young british artists), che già nel 2015 aveva sperimentato, con l’installazione Captives #B04, un dialogo tra scultura e suono utilizzando un braccio robotico. Quayola, partendo da un'immagine generata al computer, ricostruiva digitalmente un’opera classica mediante un robot di fresatura messo a disposizione da un'azienda danese, studiando diversi modi di controllare il braccio nel generare l’installazione.
Nell’opera presentata al White Carrara, l’Hercules and Nessus #A_01’, l’autore si è avvalso della tecnologia come fosse un collaboratore: il talento dell’artista è stato sostituito dall’utilizzo, da parte del robot, di percorsi frutto di calcoli algoritmici. Come conferma lo stesso Quayola, “il vero soggetto non è la scultura di Giambologna rivisitata, ma il processo algoritmico che prende forma nella complessa geometria finale”. L’intento del giovane esponente dell’arte YBAs è quello di utilizzare la tecnica dell’”incompiuto” di Michelangelo: l'opera è costituita infatti da un blocco di marmo, scolpito in modo da rendere prigioniera la figura del capolavoro rinascimentale Ercole e il centauro Nesso e il progetto di cui fa parte ha lo scopo di sviluppare la ricerca dell’artista che spazia dalla scultura tradizionale alle estetiche algoritmiche nate dall’impiego di mezzi robotici.
È la prima di una serie di opere che rappresenta l'emblema dell'arte contemporanea digitale e consente di sperimentare nuove tecnologie digitali nella scultura.
Il percorso artistico della sesta edizione del White Carrara offre quindi la possibilità di perdersi tra le sculture realizzate con le tradizionali tecniche della lavorazione del marmo che ripercorrono la millenaria storia degli artigiani di Carrara e la prima scultura scolpita con braccio robotico guidato da un algoritmo.
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