17.06.2024 Di Redazione

Con Jakidale nel Centro Spaziale del Fucino: pioniere globale delle telecomunicazioni satellitari

Il più importante teleporto per usi civili a livello mondiale che gestisce le principali operazioni satellitari ed eroga servizi televisivi, multimediali e di telecomunicazione. Il racconto dello youtuber Jakidale tra le antenne del Fucino

Il Centro Spaziale del Fucino si trova in Abruzzo, nel comune di Ortucchio, in provincia de L’Aquila e fa parte della rete dei centri spaziali di Telespazio

Da questo centro spaziale si è aperta la strada dell’innovazione tecnologica nel settore delle telecomunicazioni satellitari che ha accelerato il fenomeno della globalizzazione e della comunicazione di massa, avvicinando popoli, culture e conoscenze.

Nasce il Centro Spaziale del Fucino

La storia di questo luogo inizia il 18 ottobre 1961 quando, sotto gli auspici del CNR, Carlo Enrico Martinato, presidente di Italcable, e Marcello Rodinò di Miglione, amministratore delegato della RAI, firmano l’atto costitutivo di Telespazio con l’obiettivo di partecipare alle pionieristiche sperimentazioni nel campo delle telecomunicazioni satellitari.

Viene costituito un gruppo di lavoro formato da dieci giovani tecnici e ingegneri, capitanati da Pietro Fanti, primo direttore di Telespazio (a cui il centro è stato poi intitolato) e dallo stesso Rodinò che verrà nominato presidente.

A nemmeno tre mesi dalla sua fondazione, l’11 gennaio del 1962 Telespazio sigla un memorandum d’intesa con la NASA per la partecipazione ai test sui satelliti Telsar e Relay.

L’8 marzo del 1962, la posa simbolica del primo mattone decreta la nascita della prima stazione italiana per le comunicazioni: tre furgoni sistemati nella Piana del Fucino con un’antenna parabolica di 9,14 metri di diametro. Il 10 luglio dello stesso anno, a seguito del lancio del satellite della NASA Telsar 1, si apre la strada alla prima trasmissione spaziale fra Stati Uniti ed Europa. Questo nuovo scenario telecomunicativo diventa un volano per Telespazio che si aggiudica in esclusiva, per volontà del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, la concessione per l’impianto e l’esercizio, in via sperimentale, di sistemi atti a realizzare collegamenti telegrafici, telefonici e televisivi a mezzo di satelliti artificiali.

L’entrata in servizio del teleporto viene ufficializzata quando compare sui monitor dei furgoni al Fucino, il monoscopio “testa d’indiano”, il grafico per valutare la catena di trasmissione. Era il 4 gennaio 1963.

Cosa è un teleporto?

La parola “teleporto” è un neologismo: deriva dal verbo inglese teleport che significa "teletrasportare" ed è stato spesso usato nella fantascienza, ora di uso comune in ambito delle telecomunicazioni, ma è anche una parola che proviene dal greco e significa "punto di accesso a distanza". In sostanza il teleporto è un luogo dove si ricevono, si trasmettono e si elaborano segnali radio che permettono di ascoltare suoni, vedere immagini e, più in generale, di ricevere dati in maniera istantanea. In altre parole è una stazione terrestre che serve come nodo per le comunicazioni satellitari.

Telespazio Fucino Space Center. Credits: Telespazio

 

Le attività di oggi

Presso il Centro del Fucino si svolgono diverse attività: controllo dei satelliti in orbita, gestione delle missioni spaziali e ovviamente erogazione di servizi di telecomunicazioni.

Oltre a questo, all'interno del Fucino hanno sede: il Centro di Controllo e Pianificazione di Missione della costellazione satellitare per l’osservazione della Terra COSMO-SkyMed, uno dei due Centri di Controllo che gestiscono il sistema europeo di navigazione e localizzazione satellitare Galileo e il Museo storico di Telespazio.

 

Il controllo dei satelliti in orbita

Dalle sale di controllo del Fucino si monitorano costantemente le operazioni dei satelliti, la trasmissione dei dati e la dinamica del loro volo per qualsiasi tipo di orbita e per qualsiasi tipo di missione siano stati progettati. Inoltre, si seguono i satelliti durante tutta la fase di lancio chiamata “Launch and Early Orbit Phase” (LEOP) considerata essere quella più delicata e rischiosa. La LEOP inizia nel momento in cui il satellite supera gli strati densi dell’atmosfera e va dalla separazione del satellite dal veicolo di lancio (razzo vettore), fino al raggiungimento della sua posizione orbitale finale.

Tutto questo periodo è decisivo per il successo dell’intera missione: vietato commettere errori, perché questo significherebbe un consumo di carburante maggiore; perciò, potrebbe impedire che il satellite arrivi nel punto finale da cui cominciare a lavorare.

Fucino Space Center di Telespazio. Foto di Mauro Morra

L’osservazione del pianeta Terra

Altro compito importante del Centro Spaziale del Fucino è quello di osservare il pianeta Terra da remoto. Questa funzione ha assunto un ruolo cruciale per il monitoraggio di fenomeni ed eventi di qualsiasi tipo e per qualsiasi scopo: dall'evoluzione dei fenomeni naturali a quelli atmosferici, dall'andamento dell’inquinamento e delle maree, fino al monitoraggio del narcotraffico e il controllo dei confini dei paesi. Tutto questo è possibile grazie all'occhio vigile di COSMO-SkyMed.

COSMO è il sistema che gestisce sei satelliti capaci di osservare il pianeta sia di giorno che di notte, in qualsiasi condizione atmosferica e di illuminazione. Questi satelliti sono di tipo SAR (Radar ad Apertura Sintetica) che costruiscono le immagini che arrivano da Terra attraverso il rimbalzo di segnali elettromagnetici. Non si tratta quindi di fotografie come le possiamo immaginare, ma sono immagini ottenute da una serie di segnali che viaggiano dai satelliti alla Terra, e viceversa, quindi rielaborati. Il vantaggio dell’uso di questo tipo di satelliti per la raccolta di immagini è proprio il fatto che il loro funzionamento non dipende dall'illuminazione dell'oggetto da osservare perché si tratta di segnali radar.

I campi di applicazione di utilizzo dei dati e delle immagini forniti dalla costellazione di satelliti COSMO-SkyMed sono innumerevoli: cambiamenti climatici, controllo infrastrutture critiche, gestione sostenibile delle risorse, agricoltura, beni culturali, sicurezza marittima e gestione delle emergenze. 
I dati dei satelliti e tutte le informazioni arrivano presso il Centro spaziale di Matera, - operativo dal 1994 e nato come parte della rete nazionale e internazionale di centri e teleporti operati da Telespazio - e sono immagazzinate ed elaborate attraverso algoritmi avanzati di Big Data Analytics e Intelligenza Artificiale, così da quantificare nel tempo e modellare complessi fenomeni climatici e ambientali.
Uno dei punti di maggior sviluppo del sistema in questo ultimo periodo è proprio la gestione, l’analisi e la modellizzazione dei Big Data generati dalla ricezione delle informazioni di COSMO-SkyMed e l’applicazione di algoritmi predittivi per anticipare le future situazioni.

Il Galileo Control Centre Italiano

Fiore all’occhiello del Centro Spaziale del Fucino è caratterizzato dalla presenza di uno dei due centri di controllo del programma italiano “Galileo Control Centre” (GCC-I), l'altro è situato a Monaco di Baviera. Il GCC-I è un’infrastruttura di circa 6.000 mq che, con 30 sale di controllo e 40 sale apparati, elabora e distribuisce il segnale di navigazione proveniente dai suoi 30 satelliti e verifica la qualità del servizio erogato a oltre 3 miliardi di utenti.

In Europa qualsiasi servizio di tracciamento e navigazione dai nostri dispositivi è possibile grazie al programma di navigazione Galileo, ovvero le informazioni elaborate da questo centro di controllo.

Galileo è frutto della collaborazione tra Agenzia Spaziale Europea, Unione Europea, Agenzia Europea per il Programma spaziale (EUSPA) e Agenzia Spaziale Italiana, per garantire l’autonomia europea in fatto di monitoraggio, tracciamenti e informazioni correlate ed ha raggiunto livelli di precisione tali che viene applicato anche nell'aviazione civile per seguire anche le fasi di decollo e atterraggio, che richiedono un grado di precisione massimo.

Galileo Control Centre Italiano. Credits: Telespazio

Il Museo storico

All'interno del Centro Spaziale del Fucino non poteva certo mancare il luogo dove sono stati raccolti tutti gli oggetti, dai documenti agli strumenti che hanno fatto la storia di questo polo tecnologico e di tutta l’innovazione nel settore delle telecomunicazioni, da Guglielmo Marconi in poi. Il Museo storico è ogni anno meta di appassionati, studenti e curiosi, custodendo, tra l’altro la poppa della nave-laboratorio “Elettra” di Marconi.

Il Centro del Fucino ha infine un ruolo cruciale nel comparto di tecnologie altamente sofisticate, facendo da traino a tutto il settore delle telecomunicazioni a livello mondiale, dagli ultimi sessant’anni ad oggi. Qui giovani talenti e persone di grande esperienza uniscono le loro capacità ed esplorano lo spazio mantenendo i piedi sempre ben piantati a terra.