05.06.2024 Ilaria Iacoviello

A scuola di Spazio con Jakidale: il liceo Matteucci tra le antenne paraboliche del Fucino 

Jakidale visita il centro spaziale del Fucino (nei prossimi giorni il suo racconto) e si confronta con gli studenti del primo Liceo Digitale, promosso e realizzato da Fondazione Leonardo

Metti due classi delle superiori, un influencer e youtuber tecnologico e un polo d’eccellenza con oltre 60 anni di storia.

Passato, presente e futuro si uniscono e si incrociano negli sguardi, nelle domande, nelle impressioni dei ragazzi e tutto quello che sembrava essere distante da una generazione descritta come “telefono dipendente” viene invece raccontato, mediato e rivisitato con un linguaggio diretto e innovativo.

Succede al Centro Spaziale del Fucino  di Telespazio (joint venture tra Leonardo 67% e Thales 33%) in Abruzzo, il teleporto più grande e importante al mondo per usi civili. E’ qui che sono arrivate due classi del Liceo Digitale Matteucci di Roma che, dopo una visita con professori ed esperti, hanno incontrato Jacopo D’Alesio, 24 anni, meglio conosciuto nel mondo dei social come Jakidale, che nei prossimi giorni pubblicherà sui suoi canale un ampio racconto di questa giornata.

Oltre due ore di confronto circondati dalla storia: da una parte i resti della poppa della Nave Elettra, una sorta di “nave laboratorio”, costruita e varata nei primi anni del ’900 sulla quale Guglielmo Marconi, scienziato famoso per avere inventato la radio e il telefono senza fili, condusse i suoi esperimenti, dall’altra le oltre 200 antenne paraboliche del Centro, polo tecnologico d’eccellenza a livello mondiale, utilizzato per il controllo dei satelliti artificiali e per le telecomunicazioni satellitari. Un paesaggio, tra l’altro che ricorda molti film di fantascienza. O ricorda addirittura un museo a cielo aperto, anche se di fatto, un Museo al Fucino c’è già: conserva strumenti e apparati che raccontano come sia cambiato il mondo delle telecomunicazioni via satellite tra antenne, postazioni mobili, multiplex e generatori di segnali. Pensate nell’estate del 1969 proprio le antenne del Fucino di Telespazio contribuirono a trasmettere le immagini del primo uomo sulla Luna.

“E’ incredibile quanto in un singolo posto ci siano così tante tecnologie che ritroviamo nella vita di tutti i giorni - sostiene Jakidale - se possiamo vedere la televisione, le previsioni del tempo, usare il navigatore e capire dove siamo, è merito di posti come questo. Noi spesso diamo tutto per scontato ma così non è. E’ questo che voglio dire ai ragazzi. E voglio dire anche che il mio preferito è Galileo con le sue invenzioni straordinarie fra le quali il telescopio”.

Il preferito dei ragazzi, in questo caso, è lui perché - dicono- come tanti altri influencer parla di tecnologia usando un linguaggio semplice e diretto. Coinvolge senza mai annoiare, ricordando che alla base di ogni lavoro c’è comunque lo studio accompagnato da una grande passione.