La ricercatrice IIT Chiara Storchi racconta la sua mano bionica
Grazie ad Hannes del Rehab Technologies, la giovane studiosa può lavorare al perfezionamento dell'arto robotico che lei stessa usa
Sintesi tra vita e ricerca. Chiara Storchi, ricercatrice non ancora trentenne presso l'Istituto Italiano di Tecnologia, aveva una passione e l'ha realizzata. Grazie al suo impegno e al programma Hannes del Rehab Technologies, ha avuto l'opportunità di
lavorare su un progetto rivoluzionario: perfezionare l'arto robotico che lei stessa utilizza.
Il Rehab Technologies Lab è nato da un'intesa tra l'Inail e l'IIT nel dicembre 2013, con l'obiettivo ambizioso di sviluppare dispositivi protesici, ortesici e riabilitativi all'avanguardia. I progetti in corso coniugano tecnologia avanzata e impatto sociale, dall'elaborazione di esoscheletri per gli arti inferiori a robot per la riabilitazione degli arti superiori, fino a protesi robotiche sia per l'arto superiore che inferiore. Una delle creazioni più straordinarie del team è proprio Hannes,
una protesi di mano robotica poliarticolata controllata mioelettricamente, frutto della collaborazione tra l'IIT e il Centro Protesi Inail di Budrio.
Questa mano protesica, ispirata alla natura, ha ottenuto la certificazione CE come dispositivo medico di classe 1 e offre un'ampia gamma di funzionalità, con facilità d'uso, robustezza e un peso simile a quello di una mano umana. Il sistema di controllo mioelettrico permette ai pazienti di comandare Hannes con il solo pensiero, senza necessità di interventi chirurgici invasivi.
L'innovativo design di Hannes, premiato con il Compasso d'Oro 2020, non solo garantisce prestazioni estetiche di alto livello, ma ottimizza anche le funzionalità del dispositivo. Presto, questa protesi di mano rivoluzionaria sarà disponibile sul mercato a un prezzo competitivo, rendendo l'acquisto accessibile a tutti grazie al supporto del Sistema Sanitario Nazionale italiano.
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